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Immagine del redattoreCaterina Chiaiese

"Matrimonio magico a Salina " published on Vogue Italia






Matrimonio a Salina: il sogno di Giulia era sposarsi nella sua terra del cuore, circondata dal bouganville e inebriata dal profumo del mare

Giulia e Alberto si sono incontrati nel 2010 e da allora non si sono mai separati. La proposta è arrivata nel bel mezzo del deserto in Oman. «Eravamo io, Alberto e la luna, di quelle che non dimenticherò mai. Sentivo che c’era qualcosa nell’aria ma Alberto è stato bravissimo a organizzare tutto rendendo questo momento molto intimo: ha prenotato entrambe le tende del camp così da poter essere da soli». Giulia non aveva mai voluto immaginare nel dettaglio quello che sarebbe stato il suo Grande Giorno, ma ha sempre saputo che si sarebbe sposata a Salina. «Ho sempre pensato e sperato che sarebbe stata una giornata di iancura (in dialetto delle isole Eolie significa biancore e indica quello stato in cui il mare calmo si confonde con il cielo), e che sarei stata circondata dal bouganville e inebriata dal profumo del mare. E così è stato. Salina per me è da sempre l’isola felice. Ho passato tutte le vacanze in compagnia della mia famiglia e da quando ci siamo conosciuti anche con Alberto. È un luogo magico dove ritrovo ogni anno i miei amici di infanzia e dove il tempo sembra sempre fermarsi. L’idea del matrimonio è stata quindi quella di condividere la nostra isola, i nostri luoghi del cuore, le nostre emozioni, il nostro mare, il profumo che si respira sull’isola».






L'abito da sposa in pizzo sartoriale realizzato a Napoli e bouganville tra i capelli

Sull'abito da sposa, Giulia ha sempre avuto le idee chiare. Voleva un modello in pizzo. «Ho fatto una ricerca per trovare l’atelier giusto, che potesse realizzare ciò che avevo in mente, e così ho trovato Le Baobab, la cui tradizione sartoriale si tramanda di generazione in generazione. Si trova a Napoli e gli abiti sono tutti realizzati interamente a mano, dalle sapienti mani delle sarte. Ho provato un solo abito, deludendo forse mia mamma e le persone care che sono venute ad assistere alla prima prova. Avevo capito, ancora prima di indossarlo, che fosse quello giusto». Ci sono volute circa 1.000 ore di lavoro per la realizzazione dell'abito da sposa e del velo di Giulia. Ha anche fatto ricamare i loro nomi, la data del matrimonio e “Salina” in blu, all’interno della creazione.


Giulia ha completato il look con un bouquet dai toni chiari, con un paio di orecchini di diamanti di famiglia, e delle décolletée Dior. «Le ho fatte personalizzare nell’atelier di Parigi con i nostri nomi, a destra Albi a sinistra Giuli».

Il make-up era molto semplice, in linea con il suo stile. I capelli erano raccolti in uno chignon morbido. «Mentre mi stavo preparando ho deciso di aggiungere i fiori di bouganville tra i capelli e li ho raccolti direttamente dal mio giardino insieme al mio papà, per sua gentile concessione: è super geloso dei suoi fiori e non lascia che nessuno li tocchi!».

















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